In Ricordo di Lanfranco Masotti

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Il Prof. Lanfranco Masotti è nato a Modigliana (Forlì) nel1939, si è laureato nel 1963 in Chimica Industriale presso l’Università di Bologna.

 

Dopo periodi di ricerca svolti all’Università di Bologna, all’Institute for Biomedical Research della American Medical Association di Chicago, e all’Università dell’Alabama, nel 1975 è diventato professore Straordinario di Chimica e Propedeutica Biochimica prima e Chimica Biologica poi presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma.

 

Nel 1989 ha assunto il ruolo di professore Ordinario di Biochimica alla Facoltà di Farmacia dell’Università di Bologna, Ateneo presso il quale ha prestato servizio fino alla quiescenza rivestendo diversi incarichi istituzionali di rilievo.

 

È stato il primo direttore del Centro Interdipartimentale per le Ricerche Biotecnologiche (1990-2001) e il primo coordinatore del corso di Laurea in Biotecnologie (1994-1999) dando un impulso fondamentale alla fondazione delle ricerche Biotecnologiche non solo nel nostro Ateneo, ma nel più ampio contesto nazionale e internazionale.

 

Il prof. Masotti ha diretto il Dipartimento di Biochimica “Giovanni Moruzzi” (1995-2001 e 2007-2010) e coordinato il corso di Laurea Specialistica in Biotecnologie Farmaceutiche (2004-2010), il corso di dottorato in Biotecnologie Cellulari e Molecolari (1992-2007) e il corso di dottorato in Biotecnologie, Farmacologia e Tossicologia (2007-2010).

 

È stato membro degli organi direttivi di diverse fondazioni e consorzi di ricerca a livello nazionale e internazionale, quali il Consorzio Interuniversitario di Biotecnologie, il Consorzio per le Biotecnologie “Roberto Lepetit”, il Consorzio Italbiotec e la Fondazione “Marino Golinelli”. Dal 2000 al 2012 ha diretto il Life Learning Center della Fondazione Golinelli, il primo centro italiano di formazione permanente sulle Scienze della Vita, al servizio della scuola.

 

La sua ricerca ha esplorato in maniera innovativa diversi temi della Biochimica e in particolare le interazioni di farmaci con acidi nucleici, la struttura e funzione di membrane biologiche, in particolare in relazione alla crescita neoplastica, e il ruolo dei prodotti di perossidazione lipidica nel controllo della crescita cellulare, nel differenziamento e nella morte programmata.

 

Ha sempre privilegiato un approccio interdisciplinare alla ricerca, instaurando collaborazioni con ricercatori di ambito fisico, bioinformatico, chimico, e stimolando i suoi allievi ad affrontare la ricerca con mente aperta e curiosità. Il suo amore per la scienza lo hanno spinto a mantenere anche negli ultimi anni una funzione di indirizzo nel Consorzio Italbiotec, di cui è stato direttore dal 2003, e a rimanere un punto di riferimento e un critico supervisore per chi ha camminato nel sentiero da lui tracciato.

 

 


 

UN RICORDO PERSONALE DEL PROFESSOR LANFRANCO MASOTTI

Con la scomparsa del Prof. Lanfranco Masotti, si chiude il travolgente periodo che ha segnato il mio ingresso nel mondo della scienza e della biochimica. Dalla Chimica Industriale della Università di Bologna, dove mi ero laureato nel 1972, mi sono ritrovato borsista di Lanfranco nell’Istituto di Chimica Biologica allora guidato dal Prof. Giovanni Moruzzi, poi dopo 5 anni ci siamo trasferiti alla Università di Parma dove abbiamo trascorso la maggior parte dei nostri anni di proficua ed anche allegra collaborazione, fino a che, Lanfranco, ha deciso di rientrare a Bologna.

 

L’ingresso nel mondo della Biochimica mi ha trovato inizialmente impreparato, erano tematiche di ricerca che mi erano quasi sconosciute e, soprattutto, mi trovavo a operare con materiale da biochimico e non da chimico, microgrammi anziché grammi di preparati che richiedevano molto lavoro per ottenerli. È stata solo la pazienza e la vicinanza umana di Lanfranco che mi ha permesso di superare le difficoltà che avevo e di appassionarmi a quel mondo. L’empatia tra di noi è scattata fin da subito e così lo ho seguito in tutte le sue iniziative sicuro che molto avrei imparato. Su suo stimolo ho iniziato ad utilizzare le tecniche spettroscopiche, che erano state l’argomento della mia tesi, per affrontare tematiche biochimiche. Se poi la mia vita scientifica si è direzionata verso la Risonanza Magnetica Nucleare delle proteine è stato grazie a lui che ne aveva visto le grandi potenzialità come mezzo per sviscerarne la loro funzionalità biologica e che è riuscito a convincermi che era la scelta giusta: a me quella tecnica non piaceva, semplicemente mi sono fidato.

 

Come detto, ero certo che seguendolo avrei imparato molto e così è stato, non solo sotto l’aspetto scientifico ma anche sotto l’aspetto amministrativo gestionale della vita universitaria. Seguirlo, osservarlo ed ascoltarlo mentre discuteva delle tante iniziative a cui ha dato vita nell’Università di Parma, e non solo, mi ha fornito un bagaglio culturale che poi, quando è arrivato il momento di operare in modo indipendente, è stato fondamentale.

 

Ciao Lanfranco, il mio ricordo di te, comunque, resterà legato non solo alla vita universitaria, ma anche ai momenti gioiosi passati seduti attorno a un tavolo con altri grandi biochimici, Giorgio Lenaz e Andrea Melandri e con la persona con cui mi sono laureato, Gianfranco Pedulli, l’altro mio mentore di una vita anche lui scomparso, discutendo di cibo, vino, sapori ed aromi, argomenti che oggigiorno mi appassionano ancora così come la biochimica.

Alberto Spisni

 

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